InVIOLAta
DRAMMATURGIA E REGIA: David Marzi e Teresa Cecere
ALLESTIMENTO: Lisa Serio
MUSICHE: Kemonia
CUNTO: Mario Incudine
CON: Maria Barnaba, Sandra Di Gennaro, Ilenia Sibilio
Franca Viola ha distrutto una delle massime più imperiture e utilizzate dell’essere umano: “i panni sporchi si lavano in famiglia”. In questa frase si cela una cultura intera. Non è solo un motto, è un’impalcatura culturale che ci ha permeato senza possibilità di scampo. Tutti, prima o poi, dobbiamo farci i conti. Un conflitto familiare, un’improvvisa crepa sentimentale, il tradimento, la malattia, una difficoltà economica difficile da sormontare, sono solo alcuni degli episodi di una vita che ci mettono davanti alla questione del “come” e del “cosa” lasciar trapelare all’esterno, pur di non vedere scalfita la facciata che faticosamente abbiamo costruito negli anni. Le ragazze, in scena, non hanno pudori. Svergognate come le donne che, in quegli anni perdevano la verginità senza poi sposarsi. Disonorate.
Il 17 dicembre 1966 è il giorno in cui la storia è cambiata. Franca Viola ci obbliga a realizzare che, dentro casa nostra, esiste un tappeto dove abbiamo frettolosamente provato a nascondere la polvere di un passato che, ancora oggi, sembra non voler sparire del tutto. Un anno prima, Franca Viola, all’età di diciassette anni, fu rapita e violentata da Filippo Melodia, nipote del boss mafioso Vincenzo Rimi. Otto giorni di segregazione, digiuno forzato e percosse. Al momento della sua liberazione, per tutti il matrimonio era la via più scontata, quasi automatica. Per tutti, ma non per lei e la sua famiglia.
QUANDO SI ESIBISCE: